Quando si parla di cercare lavoro, si sente sempre nominare il curriculum, le lettere di presentazione, LinkedIn… ma c’è uno strumento spesso sottovalutato, che in realtà può fare la differenza tra passare inosservati e colpire dritto nel segno: il portfolio online.
Sì, anche se non sei un grafico o un fotografo. E sì, anche se pensi di “non avere ancora nulla da mostrare”. Il portfolio è diventato ormai uno dei modi più efficaci per raccontare chi sei, cosa sai fare e – soprattutto – per distinguerti in mezzo a una marea di candidature tutte uguali. Perché diciamolo: un CV è statico. Un portfolio, invece, è vivo, dinamico e... tuo. Vediamo insieme perché vale la pena crearne uno, anche se sei agli inizi, e come farlo bene (senza perdere la testa, ovviamente).
Generalmente avere un portfolio è qualcosa di tipo di chi lavora per esempio come artista ed è in partita iva, ma la verità è che oggi il mercato del lavoro è ultra-competitivo. Le aziende ricevono centinaia di candidature per ogni posizione e, spesso, i recruiter passano pochissimi secondi su ogni CV. In questo scenario, avere un portfolio online che racconta chi sei con stile, passione e concretezza, è un superpotere.
Non importa se ti occupi di comunicazione, marketing, UX/UI design, sviluppo web, data analysis, social media, oppure se sei uno studente che vuole entrare nel mondo del lavoro: mostrare cosa sai fare – e non solo dirlo – è una mossa vincente. Hai scritto articoli? Hai lavorato a un progetto universitario interessante? Hai partecipato a un hackathon, fatto un redesign di un’app o gestito un account Instagram per una ONG? Ottimo. Tutte queste cose possono (e dovrebbero) finire nel tuo portfolio.
Il vantaggio? Parli di te senza raccontarti favole. Dimostri che sai fare cose, che hai passione, iniziativa, idee. E il tutto lo fai con un approccio visivo, diretto, coinvolgente. Un recruiter capisce molto di più da un progetto concreto che da una riga scritta nel CV e questo potrebbe aiutarti a emergere in mezzo a centinaia di curricula da analizzare.
Creare un portfolio online non è per forza una cosa da nerd o da web designer. Anzi, oggi esistono piattaforme facilissime da usare anche per chi non ha competenze tecniche. Notion, ad esempio, è perfetto per i profili generalisti o i content creator; Behance è lo spazio ideale per i creativi, mentre GitHub (per i dev) e Medium (per chi scrive) sono ottimi per dare visibilità ai tuoi lavori. Se vuoi un sito vero e proprio, puoi usare strumenti come WordPress, Wix o Webflow, che ti permettono di personalizzare ogni dettaglio con pochi click.
La cosa più importante, però, è capire cosa vuoi comunicare. Il portfolio deve raccontare chi sei, cosa ti appassiona, come lavori. Deve essere il tuo biglietto da visita digitale, ma anche un racconto autentico della tua crescita e del tuo potenziale. Non serve esagerare o costruire un personaggio. Serve solo essere credibile, coerente e… interessante.
Una delle obiezioni più frequenti è: “Ok, ma io non ho esperienze da mettere nel portfolio”. Falso. Se stai studiando, hai sicuramente fatto dei progetti, delle ricerche, delle tesi, delle presentazioni. Se hai passioni extra, hai magari scritto articoli, girato video, gestito un progetto social. E se hai fatto anche solo volontariato o aiutato un amico con un sito, quello è materiale.
Un portfolio efficace non deve essere pieno di roba. Deve essere curato, essenziale e ragionato. Bastano anche tre progetti ben raccontati, con contesto, immagini, strumenti usati, risultati raggiunti. Ancora meglio se riesci a spiegare cosa hai imparato da quell’esperienza, o come l’hai affrontata. Il focus non deve essere solo sul risultato finale, ma sul processo, sul “come ci sei arrivato”.
Il tono? Il tuo. Se sei ironico, fallo trasparire. Se sei minimalista, usa uno stile pulito. Se sei creativo, osa. L'importante è che parli di te in modo autentico.
Ecco il punto: il tuo portfolio non è una vetrina sterile dove metti in fila i tuoi lavori. È una narrazione, una storia personale, una dichiarazione d’intenti. Parti con una breve introduzione: chi sei, cosa cerchi, cosa ti appassiona. Usa poche parole ma d’impatto. Puoi anche metterci una tua foto, un claim, una citazione che ti rappresenta. L’obiettivo è catturare l’attenzione.
Poi arriva il cuore: i tuoi progetti. Non fare copia-incolla dal CV, ma spiega, coinvolgi, mostra screenshot, video, link. Metti in evidenza le competenze che hai usato, le difficoltà che hai superato, gli strumenti che hai utilizzato. Se hai lavorato in team, raccontalo. Se hai ricevuto feedback o hai raggiunto risultati misurabili, menzionalo.
Infine, crea una sezione “Chi sono” dove approfondisci il tuo background, la tua formazione, i tuoi interessi. E, ovviamente, non dimenticare i contatti: LinkedIn, email, social professionali. Più facile è trovarti, meglio è.
Un buon portfolio deve essere chiaro, navigabile e bello da vedere anche su mobile. Non serve che sia iper complicato o pieno di effetti speciali: meglio semplice, leggibile e coerente con il tuo stile.
Aggiornalo spesso, anche con piccoli progetti personali. Non lasciare sezioni vuote (meglio toglierle). Controlla che tutti i link funzionino e che le immagini si carichino bene. E se hai un dominio personalizzato (tipo nomecognome.com), è ancora più professionale.
Ultimo consiglio: non aspettare di avere “il progetto perfetto” per iniziare. Parti, carica ciò che hai, migliora nel tempo. Il portfolio è uno spazio in evoluzione, proprio come te.
Fare un portfolio online non è più un extra da creativi, ma uno strumento concreto per chiunque voglia costruirsi una carriera. Ti aiuta a raccontarti meglio, a distinguerti, a prendere consapevolezza di ciò che sai fare. Ed è anche un ottimo modo per mettere ordine nelle tue esperienze, nei tuoi progetti, nei tuoi sogni.
Se sei all’inizio e ti sembra tutto troppo, respira. Parti con poco. Bastano anche un progetto, una bio e i tuoi contatti per iniziare. Poi, piano piano, lo farai crescere. E un giorno, quando qualcuno ti chiederà “hai un portfolio?”, potrai rispondere: “Certo, ti mando il link!”. Con un sorriso soddisfatto.
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