Chiunque abbia mai fatto un colloquio di lavoro si è trovato davanti, prima o poi, a questa domanda:
👉 “Perché vuoi lavorare qui?”
Sembra semplice, quasi banale. Invece è una delle domande più delicate che un recruiter possa farti. Perché dietro a quelle cinque parole si nasconde molto più di una semplice curiosità: è un vero e proprio test per capire se ti sei preparato, se hai studiato l’azienda, se sei davvero motivato o stai solo sparando candidature a caso.
In questo articolo ti spieghiamo cosa dire (e cosa no), ti aiutiamo a costruire una risposta intelligente, personale e credibile, e ti diamo qualche dritta per far colpo senza sembrare uno che ha imparato la parte a memoria. Perché nel mondo dei colloqui di lavoro, l’onestà paga… ma solo se sai come comunicarla.
Quando ti chiedono “perché vuoi lavorare qui?”, stanno cercando di capire tre cose fondamentali:
In pratica, è una domanda-trappola: se rispondi troppo generico sembri disinteressato, se rispondi troppo impostato sembri finto, e se rispondi male… be’, forse era meglio nemmeno presentarsi.
Prima di costruire una buona risposta, vediamo qualche esempio di cosa non dire mai:
❌ “Perché ho bisogno di lavorare.”
→ Onesto, ma non basta. Lavorare è un bisogno comune, non un motivo valido per farti scegliere.
❌ “Perché mi serve fare esperienza.”
→ Di nuovo: vero, ma parla solo di te, non dell’azienda. E loro cercano qualcuno che porti valore.
❌ “Perché ho visto l’annuncio e mi è sembrato interessante.”
→ Troppo vago. È come dire “ho fame” al ristorante senza nemmeno leggere il menù.
❌ “Perché ho sentito che pagate bene.”
→ Ci sta pensarlo, ma non è esattamente la prima cosa da dire se vuoi fare colpo.
La chiave per rispondere con successo è personalizzare la tua risposta. Devi dimostrare che:
Non serve inventarsi storie epiche o imparare un discorso a memoria. Basta essere sinceri, preparati e un po’ strategici.
“Ho seguito il vostro lavoro sui social e mi ha colpito il modo in cui comunicate con trasparenza. Mi piacerebbe far parte di un team che dà importanza all’etica nella comunicazione, e penso che con la mia esperienza in content creation potrei contribuire in modo concreto.”
Questo funziona perché:
Rispondere bene parte prima di entrare in videocall (o in ufficio). Ecco alcune cose che puoi fare per arrivare pronto/a:
Puoi costruire la tua risposta come un mini racconto in tre atti:
Facciamo un altro esempio:
“Mi sono candidato perché il vostro progetto di espansione all’estero mi ha subito colpito: è ambizioso ma concreto. Ho lavorato negli ultimi due anni su mercati internazionali e penso che la mia esperienza possa esservi utile. In più, mi ha fatto piacere leggere che valorizzate la crescita interna: è un tipo di contesto in cui mi vedo davvero.”
Rispondere bene a questa domanda, dunque, richiede allenamento. Prova davanti allo specchio, registra un vocale, chiedi a un amico di farti da finto recruiter.
L’obiettivo non è recitare una parte, ma imparare a parlare di te con chiarezza, sicurezza e un pizzico di strategia.
Nel colloquio di lavoro, chi riesce a comunicare bene il proprio perché ha un vantaggio enorme. Non serve essere perfetti: serve essere preparati, presenti e reali.
“Perché vuoi lavorare qui?” non ha una risposta universale. Ma ha una regola d’oro: deve essere tua. Vera, sentita, ma anche pensata per far capire chi sei e cosa puoi dare.
Se impari a rispondere bene, non solo aumenti le tue chance di successo nel colloquio di lavoro, ma impari anche a conoscere meglio te stesso. E questa, spoiler, è una skill che ti servirà sempre.
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