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Come rispondere se ti chiedono lo stipendio che vorresti (senza svenderti)

Denny De Caro
26.8.2025

Indice

Immagina: sei in un colloquio, tutto fila liscio, sei riuscito a raccontare chi sei, cosa fai, perché ti piacerebbe entrare in quel team. Ma poi arriva la domanda che fa sudare freddo anche i più preparati:
“Qual è la tua aspettativa di stipendio?”

Panico. La mente si svuota, pensi “E se sparo troppo alto?” oppure “E se chiedo troppo poco e mi pento?”. La verità è che non sei l’unico a sentirti così. Parlare di soldi, soprattutto all’inizio della carriera, è un terreno scivoloso, ma ci si può allenare, e con qualche strategia smart puoi affrontare la trattativa salariale senza svenderti – né sembrare arrogante.

In questo articolo ti spieghiamo come rispondere bene alla domanda sullo stipendio. Ti aiuteremo a non cadere nei classici errori, a trovare la tua cifra giusta e a comunicare in modo efficace ciò che vali. Sì, anche se sei al primo lavoro.

Ma perché fanno questa domanda?

Se te lo sei mai chiesto, beh è semplice: vogliono capire se possono permettersi di assumerti e se hai un’idea realistica del mercato. Inoltre, serve per capire quanto tu stesso dai valore al tuo profilo. Ma attenzione: la trattativa salariale non è un test da superare. È un momento di scambio, non un interrogatorio. Anche tu stai valutando loro, non solo il contrario.

Per questo motivo, ecco ben cinque regole da seguire che possono aiutarti a rispondere al meglio alla domanda:

Prima regola: informarsi è potere

Non si può fare una buona trattativa salariale senza avere un minimo di dati.


Prima di ogni colloquio:

  • Cerca lo stipendio medio per quel ruolo nella tua zona (Glassdoor, LinkedIn Salary, Indeed, Talent.com).
  • Considera il tuo livello di esperienza e le competenze che porti.
  • Se la posizione è junior o da stagista, informati sulle fasce retributive minime per legge o sulle medie di settore.

💡 Esempio pratico:
Se stai facendo colloqui per un ruolo da junior marketing specialist a Milano, potresti scoprire che lo stipendio medio è tra i 23.000€ e i 28.000€ lordi annui. Così eviti di sparare 40k o, peggio, accettare 18k senza battere ciglio.

Seconda regola: non rispondere subito (se puoi)

Quando ti chiedono “Quanto vorresti guadagnare?”, puoi non rispondere subito—e non è scortese! Anzi, dimostra intelligenza strategica.


Un buon modo per rimandare elegantemente è dire:

“Mi piacerebbe prima conoscere meglio il ruolo e le responsabilità previste, così da poter proporre una cifra coerente con quanto richiesto.”

Oppure:

“Sono flessibile e aperto a una proposta giusta rispetto al mercato e alle responsabilità. Mi interessa soprattutto trovare un ruolo stimolante e formativo.”

Queste frasi funzionano perché spostano il focus dal numero al valore reciproco. E spesso, spingono il recruiter a dire direttamente la loro offerta prima di chiedere di nuovo la tua.

Terza regola: non svenderti (ma non esagerare)

Una volta che devi rispondere, sii onesto ma strategico.


Non dire:


❌ “Mi basta uno stipendio qualunque, anche basso, purché io possa imparare.”
(non solo rischi di ricevere un’offerta bassa, ma trasmetti poca fiducia in te stesso)

Non dire:


❌ “Voglio 3.000 euro netti al mese perché ho studiato tanto.”
(il mercato non funziona così. Si paga per il valore che porti, non per la tua fatica personale).

✅ Meglio dire qualcosa come:

“Secondo le ricerche che ho fatto e il tipo di ruolo, ritengo che una retribuzione tra i 26.000€ e i 28.000€ lordi annui possa essere coerente. Ma ovviamente sono aperto al confronto.”

Il range di stipendio è un ottimo modo per mostrare flessibilità ma anche consapevolezza. Ti dà margine di trattativa e fa capire che non stai sparando numeri a caso.

Quarta regola: valuta il pacchetto, non solo lo stipendio

Spesso ci concentriamo solo sul numero a fine mese, ma ci sono tanti altri aspetti da valutare in una proposta:

  • Benefit aziendali (buoni pasto, assicurazione, corsi formativi, dispositivi)
  • Flessibilità (smart working, orari flessibili, ferie extra)
  • Percorsi di crescita e formazione interna
  • Cultura aziendale e ambiente di lavoro

Un’offerta leggermente più bassa in uno studio dove potrai imparare tanto, con un capo che ti supporta, può valere molto di più di uno stipendio più alto in un posto tossico dove non cresci mai.

Quinta regola: se sei alla prima esperienza

Sì, lo sappiamo: hai poca o nessuna esperienza, quindi pensi di non poter “chiedere troppo”. Ma questo non significa accettare tutto in silenzio. Anche se sei all'inizio, hai il diritto di essere pagato dignitosamente, soprattutto se ti chiedono competenze tecniche o disponibilità a tempo pieno.

Puoi dire qualcosa del genere:

“So di essere all’inizio, ma sto investendo molto nella mia formazione e sono pronto a dare il massimo. Ho visto che per ruoli simili la fascia retributiva va da [cifra] a [cifra], e mi piacerebbe iniziare da lì.”

Dimostri umiltà, ma anche preparazione.

Bonus: cosa fare se ti fanno una proposta troppo bassa

Hai detto 26k, ti offrono 21k. Che fare?

Prima regola: non reagire a caldo. Ringrazia, chiedi qualche giorno per pensarci e valuta il pacchetto complessivo (come dicevamo sopra). Se la proposta ti sembra davvero troppo bassa, puoi rilanciare con educazione:

“Ho riflettuto sull’offerta, ma la fascia proposta è sotto le mie aspettative. Credo che il mio profilo e il valore che porto siano più in linea con un compenso vicino a [cifra]. C’è margine per avvicinarci?”

Magari non saliranno subito, ma almeno apri il dialogo. E soprattutto, mostri rispetto per te stesso e per il tuo tempo.

Usa coraggio e strategia

La trattativa salariale non è una lotta, ma un confronto. Il tuo obiettivo non è ottenere la cifra più alta a tutti i costi, ma essere valorizzato in modo equo e sostenibile, sia economicamente che professionalmente.

Parlare di soldi è difficile, ma è anche parte del tuo percorso di crescita. Più ne parli (e più ti prepari), più ti sentirai sicuro. E no, non è vero che “chi chiede è arrogante”: chi non chiede resta bloccato.

E adesso?

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